In RICORDO dell'INDIMENTICABILE GIANNI GUGLIOTTA

R.D.

 

Taranto, 04 maggio 2006

Carissimi Piera, Angelo, Andrea,

appena Lella mi ha telefonato da Piacenza (sul treno) ho iniziato la ricerca degli amici di una volta:

sono andato a casa di Agatino Di Bella che abita vicina a casa mia e subito dopo ho cominciato la ricerca telefonica spasmodica degli amici vicini e lontani; Carlo Giungato, Vinicio Lemma, De Giorgio Simeone (al quale ho dato l'incarico di informare il fratello Matteo ed il cognato Tonino Di Cuia, Enea Venturi, Claudio De Cesare (la cui moglie si è incaricata di telefonare a Cosimo Giannasso), Aldo Coda (che ho rintracciato per caso a Milano), Giuseppe Boezio e mio Fratello Giacomo.

In serata, quando ormai la notizia era di dominio pubblico, ho letto il manifesto proprio dietro casa mia, in via Venezia, e l'emozione ha raggiunto il culmine.

Ho cercato di rintracciare, per primo, chi visse con noi il periodo milanese dal '68, quando abitavamo nella pensione di via Lecco, dove si formò un gruppo solidale di amici. Detto periodo permeato di atti solidali e di vita d'insieme di amici fraterni è stato il canovaccio della nostra vita, di cui Gianni ne è stato il componente.

Poi a Bresso, con Gino e Lella si rinsaldarono i rappolti di amicizia, forse più stretti di quelli familiari.

Sto cercando di parlare della solidarietà di Gianni, cercando di dirvi qualche piccola cosa di ciò che sento in questo momento. Noi abbiamo avuto un grande maestro della solidarietà: Luigi Falcone (presentatomi da Gianni) ed abbiamo utilizzato i suoi suggerimenti per stare meglio insieme.

Carissimi Angelo ed Andrea, ho voluto parlare e riparlare della amicizia solidale di Gianni poichè ve l'ha lasciata in eredità.

Non sono stato capace di mettermi in treno, e me ne dispiace, ma sono vicino a Voi tutti, con mia moglie, ed i miei figli.

Vi abbracciamo tutti

Rocco, Michele, Stefania, Aurora